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Novità Superbonus: stop a sconto in fattura e cessione del credito

lentepubblica.it • 28 Marzo 2024

Stop sconto in fattura e cessione del credito novità superbonusNell’ultimo Consiglio dei Ministri, sono state introdotte alcune novità sul Superbonus, come lo stop allo sconto in fattura e alla cessione del credito.


Durante il Consiglio dei Ministri di ieri, 26 marzo 2024, è stato approvato un decreto legge con nuove limitazioni sui bonus edilizi, tra i quali c’è anche il Superbonus.

Il decreto legge è stato approvato a sorpresa dal Cdm, poiché non era all’ordine del giorno ed è stato presentato dal Ministro dell’Economia Giorgetti.

Vediamo allora quali sono le novità introdotte.

Stop sconto in fattura e cessione del credito: tutte le novità sul Superbonus

Il Governo ha approvato il decreto in materia di bonus edilizi, che elimina la cessione del credito, per tutte le categorie che ancora ne usufruivano.
Scompare anche lo sconto in fattura, ma arriva la dichiarazione preventiva: i crediti saranno sottratti prima dai “debiti”, ovvero dai ruoli iscritti nelle cartelle esattoriali in via definitiva.

Il 4 aprile 2024 sarà l’ultimo giorno per le comunicazioni su sconti in fattura e cessioni di crediti, relativi al 2023.

Limitata anche la cessazione del credito Ace (Aiuto alla crescita economica, riconosciuto alle imprese).

Saranno introdotte anche diverse misure volte ad acquisire maggiori informazioni inerenti alla realizzazione degli interventi agevolabili.

Previste anche sanzioni, in caso di omessa trasmissione di tali informazioni. Per gli interventi già avviati, è prevista una sanzione di 10’000 euro, mentre per i nuovi interventi è prevista la decadenza dall’agevolazione fiscale.

Il Governo è, perciò,  già corso ai ripari sui rischi, in caso di nuovi sforamenti dei conti, a causa del Superbonus o dei bonus fiscali ed energetici.

Le parole del Ministro Giorgetti

Il Ministro dell’Economia, in merito all’approvazione del nuovo decreto, ha dichiarato:

“Abbiamo eliminato la disposizione della remissione in bonis che avrebbe consentito fino al 15 ottobre le correzioni con il pagamento di minime sanzioni di tutte le comunicazioni già intervenute e previsto per tutte le nuove fattispecie una nuova comunicazione preventiva, quando si inizia il lavoro, in modo da avere un monitoraggio del fenomeno e non solo quando le fatture vengono caricate”.

Aggiungendo anche

“Già il conto è salatissimo. Anche se qualcuno ne è entusiasta, il prezzo per la finanza pubblica e sul debito graverà per diversi anni a venire. L’obiettivo di questo decreto è mettere un punto finale rispetto all’impatto sul 2023, fatto salvo le valutazioni definitive di Eurostat”.

Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it
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